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Biografia
Samo Koler nasce il 24 dicembre 1909 a Ljubljana (Lubiana, oggi Slovenia), da Richard (nativo di Praha, oggi Repubblica Ceca) e Dolna Lendava; il papà era un alto funzionario dell’Impero Austro-Ungarico di istanza a Lubiana.Nel riassetto dell’Europa dopo la prima Guerra mondiale, Samo diventa cittadino jugoslavo. Studia a Lubiana; svolge il servizio militare a Sibenik (Sebenico, oggi Croazia) nella Marina come radio-telegrafista, con il grado di caporale.Nel 1937 si stabilisce in Cecoslovacchia, a Praga, dove Samo è di casa avendo parenti ed essendo la città natale del papà. (All’epoca, a Lubiana non vi era né Università, né i gradi superiori delle scuole; si doveva frequentare a Praga). In questo stesso anno entra all’Accademia di Belle Arti a Praga, prima con il professor Laukota e successivamente con il professor Nechleba.Nel 1950, non condividendo la lotta religiosa alla Chiesa cattolica del Nuovo Regime, lascia la Cecoslovacchia e si trasferisce per due anni a Ginevra, in Svizzera.Nel 1952 risiede a Parigi, dove rimane stabilmente fino al 1955.Dal 1955, dopo un breve soggiorno a Bologna, si stabilisce a Milano fino al 1972 e dopo questa data abiterà a Londra fino alla morte, sopraggiunta il 10 marzo 1988.
Biografia
Samo Koler nasce il 24 dicembre 1909 a Ljubljana (Lubiana, oggi Slovenia), da Richard (nativo di Praha, oggi Repubblica Ceca) e Dolna Lendava; il papà era un alto funzionario dell’Impero Austro-Ungarico di istanza a Lubiana.Nel riassetto dell’Europa dopo la prima Guerra mondiale, Samo diventa cittadino jugoslavo. Studia a Lubiana; svolge il servizio militare a Sibenik (Sebenico, oggi Croazia) nella Marina come radio-telegrafista, con il grado di caporale.Nel 1937 si stabilisce in Cecoslovacchia, a Praga, dove Samo è di casa avendo parenti ed essendo la città natale del papà. (All’epoca, a Lubiana non vi era né Università, né i gradi superiori delle scuole; si doveva frequentare a Praga). In questo stesso anno entra all’Accademia di Belle Arti a Praga, prima con il professor Laukota e successivamente con il professor Nechleba.Nel 1950, non condividendo la lotta religiosa alla Chiesa cattolica del Nuovo Regime, lascia la Cecoslovacchia e si trasferisce per due anni a Ginevra, in Svizzera.Nel 1952 risiede a Parigi, dove rimane stabilmente fino al 1955.Dal 1955, dopo un breve soggiorno a Bologna, si stabilisce a Milano fino al 1972 e dopo questa data abiterà a Londra fino alla morte, sopraggiunta il 10 marzo 1988.
Pittura
Per la sua personalità complessa, Samo Koler ha vissuto da cittadino europeo il travaglio del secolo scorso, cambiando ben quattro cittadinanze e rimanendo per otto anni apolide, è un artista che ha sempre capito il suo tempo.Samo comincia ad esporre giovanissimo; a ventitre anni nelle mostre estive che si tenevano a Praga. La sua pittura si sviluppa man mano e diventa un pittore affermato. Verso i trent’anni intuisce che la sua pittura non ha quel respiro internazionale che vorrebbe. Una concomitanza di eventi politici e storici lo portano nei primi anni Cinquanta a Parigi, Bruxelles, Londra, Ginevra e già nel 1956, dopo un periodo di opere a tema religioso per avversione e liberazione ai dictat del nuovo Regime cecoslovacco, Samo si stacca dall’accademismo formale che forse non ha mai amato e sperimenta un informale che ha come tema dominante la luce. Molte opere di questo periodo precedono ricerche e creazioni di illustri Maestri italiani ed europei.Negli anni Sessanta Samo ha una breve parentesi figurativa, ma con una forte ironia benevola, forse la sua giovinezza non fu così spensierata come il periodo “beat”.La sua ricerca sulla luce continua fino a sfociare nella luce dei pochi colori sul foglio bianco o tele bianche; queste sono le opere degli anni Ottanta, che riprendono il tema dei “grattacieli” maturato negli anni Settanta, ma pensato per lunghi anni, dopo il suo primo viaggio nel 1961 a New York.Gli acquarelli dell’ultimo periodo, i “grattacieli”, un esempio di maestria assoluta e di pura ricerca. A posteriori, dopo quasi vent’anni dalla sua scomparsa, è più facile dire quanto Samo Koler sia stato partecipe della storia, culturale e sociale, di una Europa in evoluzione, ma ancora in embrione ed in situazione oscura, percorsa e modificata dagli eventi. Egli fu un osservatore attento, fattivamente partecipe, a volte ironico nel testimoniare i momenti e i passaggi, altre volte triste e assorto per la violenza irrefrenabile.Al periodo delle “minigonne”, quali analisi della situazione “beat” fortemente influente sul costume dell’epoca, si contrappone il periodo informale, materico, riflessivo, filosofico, fino all’abbozzo geometrico dei “grattacieli” e la loro sintesi dell’ultimo periodo.Attraverso il suo lavoro artistico, in cui si esprime anche tutta la sua profonda umanità, è possibile scoprire nei dettagli il percorso del secolo scorso. È ciò che i critici e gli storici dell’arte hanno fatto in passato e, a maggior ragione, stanno proseguendo tutt’oggi.
Per la sua personalità complessa, Samo Koler ha vissuto da cittadino europeo il travaglio del secolo scorso, cambiando ben quattro cittadinanze e rimanendo per otto anni apolide, è un artista che ha sempre capito il suo tempo.Samo comincia ad esporre giovanissimo; a ventitre anni nelle mostre estive che si tenevano a Praga. La sua pittura si sviluppa man mano e diventa un pittore affermato. Verso i trent’anni intuisce che la sua pittura non ha quel respiro internazionale che vorrebbe. Una concomitanza di eventi politici e storici lo portano nei primi anni Cinquanta a Parigi, Bruxelles, Londra, Ginevra e già nel 1956, dopo un periodo di opere a tema religioso per avversione e liberazione ai dictat del nuovo Regime cecoslovacco, Samo si stacca dall’accademismo formale che forse non ha mai amato e sperimenta un informale che ha come tema dominante la luce. Molte opere di questo periodo precedono ricerche e creazioni di illustri Maestri italiani ed europei.Negli anni Sessanta Samo ha una breve parentesi figurativa, ma con una forte ironia benevola, forse la sua giovinezza non fu così spensierata come il periodo “beat”.La sua ricerca sulla luce continua fino a sfociare nella luce dei pochi colori sul foglio bianco o tele bianche; queste sono le opere degli anni Ottanta, che riprendono il tema dei “grattacieli” maturato negli anni Settanta, ma pensato per lunghi anni, dopo il suo primo viaggio nel 1961 a New York.Gli acquarelli dell’ultimo periodo, i “grattacieli”, un esempio di maestria assoluta e di pura ricerca. A posteriori, dopo quasi vent’anni dalla sua scomparsa, è più facile dire quanto Samo Koler sia stato partecipe della storia, culturale e sociale, di una Europa in evoluzione, ma ancora in embrione ed in situazione oscura, percorsa e modificata dagli eventi. Egli fu un osservatore attento, fattivamente partecipe, a volte ironico nel testimoniare i momenti e i passaggi, altre volte triste e assorto per la violenza irrefrenabile.Al periodo delle “minigonne”, quali analisi della situazione “beat” fortemente influente sul costume dell’epoca, si contrappone il periodo informale, materico, riflessivo, filosofico, fino all’abbozzo geometrico dei “grattacieli” e la loro sintesi dell’ultimo periodo.Attraverso il suo lavoro artistico, in cui si esprime anche tutta la sua profonda umanità, è possibile scoprire nei dettagli il percorso del secolo scorso. È ciò che i critici e gli storici dell’arte hanno fatto in passato e, a maggior ragione, stanno proseguendo tutt’oggi.
Mostre
• 1932 – Accademia Nazionale di Belle Arti, Praga, Repubblica Ceca;
• 1933 – Accademia Nazionale di Belle Arti, “Valtava”, Praga, Repubblica Ceca;
• 1934 – Palazzo Reale, “Giovani Artisti Cecoslovacchi”, Bratislava, Slovacchia;
• 1935 – Palazzo Municipale di Karlovy, Karlovy, Repubblica Ceca;
• 1936 – Accademia Nazionale di Belle Arti, Praga, Repubblica Ceca;
• 1938 – Kunsthalle Köln, Colonia, Germania;
• 1939 – Palazzo Valentini, Roma, Italia;
• 1940 – Hrad Castello, Palazzo Reale, Praga, Repubblica Ceca;
• 1941 – Accademia Nazionale di Belle Arti, Praga, Repubblica Ceca;
• 1942 – Teatro Nazionale, Praga, Repubblica Ceca;
• 1945 – Accademia Nazionale di Belle Arti, Praga, Repubblica Ceca;
• 1946 – Zapadocesky Muzeum, Plzen, Repubblica Ceca;
• 1946 – Castello di Troja, Praga, Repubblica Ceca;
• 1947 – Museo Nazionale, Praga, Repubblica Ceca;
• 1948 – Hrad Castello, Sala di Vladislao, Praga, Repubblica Ceca;
• 1949 – Hrad Castello, Palazzo Reale, Praga, Repubblica Ceca;
• 1950 – Università Carlo, Praga, Repubblica Ceca;
• 1952 – Galleria Jan Zeigler, Basilea, Svizzera;
• 1953 – Galleria Arnaud, Parigi, Francia;
• 1955 – Galleria Del Gesù, Milano, Italia;
• 1955 – Famiglia Artistica di Milano, Milano, Italia;
• 1956 – Palazzo Ente Nazionale Risi, Pavia, Italia;
• 1957 – Galleria Brockstede, Amburgo, Germania;
• 1958 – Galleria Giardino, “Spaziale”, Lugano, Svizzera;
• 1959 – Galleria Serodine, Ascona, Svizzera;
• 1959 – Galleria Giardino, Lugano, Svizzera;
• 1960 – Galleria Mistral, Bruxelles, Belgio;
• 1960 – Galerie Van De Loo, Colonia, Germania;
• 1961 – The Red Fern Gallery, Londra, Gran Bretagna;
• 1961 – Sidney Janis Gallery, New York, Stati Uniti;
• 1962 – Galleria René Metras, Barcellona, Spagna;
• 1964 – Perls Galerie, New York, Stati Uniti;
• 1965 – Grace Borgenicht Gallery, New York, Stati Uniti;
• 1966 – Galleria Charpentier, Parigi, Francia;
• 1967 – Galleria Viotti, Vercelli, Italia;
• 1967 – Galleria San Matteo, “Koler Samos. Capellonidi”, Genova, Italia;
• 1967 – Galleria Bernhein Jeune, Parigi, Francia;
• 1968 – Saletta d’Arte, “Koler Samos. I Capellonidi”, Vercelli, Italia;
• 1969 – Galleria d’Arte Ticino, “Koler Samos. I grattacieli”, Milano, Italia;
• 1969 – Galleria Bodda, Torino, Italia;
• 1969 – Galleria Il Crocicchio, Bologna, Italia;
• 1970 – Saletta d’Arte, “Koler Samos. Retrospettiva 1955-1970”, Vercelli, Italia;
• 1971 – Perls Galerie, “Maestri Moderni”, New York, Stati Uniti;
• 1972 – Galleria Bargera, Colonia, Germania;
• 1973 – Galleria Arsplauda, Torino, Italia;
• 1973 – The Red Fern Gallery Ltd, “50° anniversario della Galleria”, Londra, Gran Bretagna;
• 1974 – Galleria Bargera, Colonia, Germania;
• 1975 – Galleria 111 Campogrande, Lisbona, Portogallo;
• 1976 – Galleria Cadaques, Gerona, Spagna;
• 1976 – Museum of Contemporary Art, Ivoryton, Connecticut, Stati Uniti;
• 1977 – Galleria Air 6, Londra, Gran Bretagna;
• 1978 – Galleria Whitechapel, Londra, Gran Bretagna;
• 1979 – Galleria Hoausen, Londra, Gran Bretagna;
• 1980 – Third Eye Centre, Glasgow, Gran Bretagna;
• 1981 – Galleria Hebert, Coventry, Gran Bretagna;
• 1982 – Galleria Hoausen, Londra, Gran Bretagna;
• 1983 – Camden Art Centre, Londra, Gran Bretagna;
• 1984 – Garden Centre University of Sussex, Brighton, Gran Bretagna;
• 1985 – Galleria Patric Seale, Londra, Gran Bretagna;
• 1986 – Galleria Achim Moeller, Londra, Gran Bretagna;
• 1987 – Kettie’s Yard University of Cambridge, Cambridge, Gran Bretagna;
• 1988 – Garden Centre University of Sussex, Brighton, Gran Bretagna;
• 2007 – Fondazione Matalon, Milano, Italia.
Bibliografia
• Floriano De Santi - Samo Koler. Opere 1956-1986. - Verso l'Arte Edizioni, 2007
Curiosità
• Durante la sua permanenza in Italia e in Francia si lasciò chiamare Samos, una sorta di pseudonimo derivato dall’interpretazione della sua firma sui dipinti, terminante con una “o” allungata. In molte biografie persiste tutt’oggi tale modifica che rende indifferente i due modi del suo nome.
• 1932 – Accademia Nazionale di Belle Arti, Praga, Repubblica Ceca;
• 1933 – Accademia Nazionale di Belle Arti, “Valtava”, Praga, Repubblica Ceca;
• 1934 – Palazzo Reale, “Giovani Artisti Cecoslovacchi”, Bratislava, Slovacchia;
• 1935 – Palazzo Municipale di Karlovy, Karlovy, Repubblica Ceca;
• 1936 – Accademia Nazionale di Belle Arti, Praga, Repubblica Ceca;
• 1938 – Kunsthalle Köln, Colonia, Germania;
• 1939 – Palazzo Valentini, Roma, Italia;
• 1940 – Hrad Castello, Palazzo Reale, Praga, Repubblica Ceca;
• 1941 – Accademia Nazionale di Belle Arti, Praga, Repubblica Ceca;
• 1942 – Teatro Nazionale, Praga, Repubblica Ceca;
• 1945 – Accademia Nazionale di Belle Arti, Praga, Repubblica Ceca;
• 1946 – Zapadocesky Muzeum, Plzen, Repubblica Ceca;
• 1946 – Castello di Troja, Praga, Repubblica Ceca;
• 1947 – Museo Nazionale, Praga, Repubblica Ceca;
• 1948 – Hrad Castello, Sala di Vladislao, Praga, Repubblica Ceca;
• 1949 – Hrad Castello, Palazzo Reale, Praga, Repubblica Ceca;
• 1950 – Università Carlo, Praga, Repubblica Ceca;
• 1952 – Galleria Jan Zeigler, Basilea, Svizzera;
• 1953 – Galleria Arnaud, Parigi, Francia;
• 1955 – Galleria Del Gesù, Milano, Italia;
• 1955 – Famiglia Artistica di Milano, Milano, Italia;
• 1956 – Palazzo Ente Nazionale Risi, Pavia, Italia;
• 1957 – Galleria Brockstede, Amburgo, Germania;
• 1958 – Galleria Giardino, “Spaziale”, Lugano, Svizzera;
• 1959 – Galleria Serodine, Ascona, Svizzera;
• 1959 – Galleria Giardino, Lugano, Svizzera;
• 1960 – Galleria Mistral, Bruxelles, Belgio;
• 1960 – Galerie Van De Loo, Colonia, Germania;
• 1961 – The Red Fern Gallery, Londra, Gran Bretagna;
• 1961 – Sidney Janis Gallery, New York, Stati Uniti;
• 1962 – Galleria René Metras, Barcellona, Spagna;
• 1964 – Perls Galerie, New York, Stati Uniti;
• 1965 – Grace Borgenicht Gallery, New York, Stati Uniti;
• 1966 – Galleria Charpentier, Parigi, Francia;
• 1967 – Galleria Viotti, Vercelli, Italia;
• 1967 – Galleria San Matteo, “Koler Samos. Capellonidi”, Genova, Italia;
• 1967 – Galleria Bernhein Jeune, Parigi, Francia;
• 1968 – Saletta d’Arte, “Koler Samos. I Capellonidi”, Vercelli, Italia;
• 1969 – Galleria d’Arte Ticino, “Koler Samos. I grattacieli”, Milano, Italia;
• 1969 – Galleria Bodda, Torino, Italia;
• 1969 – Galleria Il Crocicchio, Bologna, Italia;
• 1970 – Saletta d’Arte, “Koler Samos. Retrospettiva 1955-1970”, Vercelli, Italia;
• 1971 – Perls Galerie, “Maestri Moderni”, New York, Stati Uniti;
• 1972 – Galleria Bargera, Colonia, Germania;
• 1973 – Galleria Arsplauda, Torino, Italia;
• 1973 – The Red Fern Gallery Ltd, “50° anniversario della Galleria”, Londra, Gran Bretagna;
• 1974 – Galleria Bargera, Colonia, Germania;
• 1975 – Galleria 111 Campogrande, Lisbona, Portogallo;
• 1976 – Galleria Cadaques, Gerona, Spagna;
• 1976 – Museum of Contemporary Art, Ivoryton, Connecticut, Stati Uniti;
• 1977 – Galleria Air 6, Londra, Gran Bretagna;
• 1978 – Galleria Whitechapel, Londra, Gran Bretagna;
• 1979 – Galleria Hoausen, Londra, Gran Bretagna;
• 1980 – Third Eye Centre, Glasgow, Gran Bretagna;
• 1981 – Galleria Hebert, Coventry, Gran Bretagna;
• 1982 – Galleria Hoausen, Londra, Gran Bretagna;
• 1983 – Camden Art Centre, Londra, Gran Bretagna;
• 1984 – Garden Centre University of Sussex, Brighton, Gran Bretagna;
• 1985 – Galleria Patric Seale, Londra, Gran Bretagna;
• 1986 – Galleria Achim Moeller, Londra, Gran Bretagna;
• 1987 – Kettie’s Yard University of Cambridge, Cambridge, Gran Bretagna;
• 1988 – Garden Centre University of Sussex, Brighton, Gran Bretagna;
• 2007 – Fondazione Matalon, Milano, Italia.
Bibliografia
• Floriano De Santi - Samo Koler. Opere 1956-1986. - Verso l'Arte Edizioni, 2007
Curiosità
• Durante la sua permanenza in Italia e in Francia si lasciò chiamare Samos, una sorta di pseudonimo derivato dall’interpretazione della sua firma sui dipinti, terminante con una “o” allungata. In molte biografie persiste tutt’oggi tale modifica che rende indifferente i due modi del suo nome.